Tra le principali tematiche trattate nella CIO Survey 2017 particolare rilevanza viene attribuita alla presenza dei cantieri digitali, al ruolo dei Fornitori a supporto del percorso verso la Digital Enterprise e al nuovo Ecosistema dell’Innovazione con cui le aziende si stanno relazionando.
Per quanto riguarda il primo aspetto (Figura 1) i CIO intervistati hanno nella grande maggioranza dei casi indicato tematiche ricorrenti sia per quanto riguarda il recente passato (2015/2016) che il presente o prossimo futuro (orizzonte temporale, il 2018).
I principali progetti di Digital Trasformation indicati dai CIO si concentrano su cinque aree:
- Il Mobile, la cui adozione riguarda non solo l’ottimizzazione dei processi interni ma anche il miglioramento delle strategie commerciali, orientate all’evoluzione della user experience e del customer engagement. Particolarmente attive in questo ambito sono le realtà dei settori Assicurazioni, GDO e Servizi & Trasporti, per le quali la componente di fidelizzazione dei Clienti finali è molto importante e che nell’immediato futuro prevedono di investire in quest’ambito a supporto delle loro strategie commerciali.
- I cantieri Big Data & Advanced Analytics hanno ormai assunto un ruolo centrale all’interno delle organizzazioni aziendali: le attività di analisi di grandi quantità di dati supportano i processi decisionali e gli obiettivi di tutte le funzioni business, anche se rivestono un ruolo particolarmente rilevante soprattutto sulle aree commerciali e marketing.
- Il Cloud è ormai caratterizzato da una evidente stabilità nelle intenzioni di spesa, a dimostrazione di una maggiore maturità della tematica nelle agende dei grandi CIO Italiani. L’argomento continua ad essere una priorità non solo perché consente alle aziende di rispondere ad obiettivi di efficienza economica e maggiore efficacia nella gestione delle risorse IT, ma anche perché rappresenta uno dei principali elementi abilitanti le strategie di Digital Transformation.
- La Cyber Security emerge chiaramente come l’aspetto con il maggiore tasso di crescita di investimenti nel breve periodo: il driver è la necessità di proteggere le aziende da minacce generiche o derivanti dalle nuove soluzioni Digital che determinano una sempre maggiore apertura dei confini aziendali, e la tematica riscontra, anche in ragione di stringenti regole di compliance, particolare sensibilità nei settori Assicurazioni, Banche ed Utilities.
- L’Internet of Things è un paradigma tecnologico con ricadute su un’ampia gamma di settori e realtà imprenditoriali. Tra le aziende analizzate, gli investimenti riguardano con particolare intensità, sia ad oggi sia in prospettiva, i comparti Assicurazioni, Industria e Utilities, all’interno dei quali stanno emergendo nuovi modelli di business per i quali l’IoT rappresenta il principale abilitatore: è il caso dei servizi Black-Box (Assicurazioni), del nuovo modello di Industria 4.0 (nel Manifatturiero) e dei servizi di Smart Metering e di Energy Efficiency (Utilities).
A questi seguono ambiti su cui le aziende hanno già investito in misura significativa nel passato recente o che rappresentano delle nicchie tecnologiche caratterizzate da un numero più contenuto di progetti; tra questi è importante segnalare:
- la Collaboration, area per la quale le intenzioni di investimento nel biennio 2017-2018 è stata citata dal 40% delle aziende, mentre il 51% ha dichiarato di avere già investito fino al 2016;
- gli strumenti Social, che continueranno ad essere oggetto di investimento per il 30% delle aziende;
- ambiti di nicchia, ed in particolare Machine Learning, Cognitive Computing, Blockchain e Stampa 3D, che registrano una crescita (a parte la Stampa 3D) entro il 2018.
La digitalizzazione e la trasformazione delle attività delle aziende sta determinando la crescita di interlocutori (startup, aziende innovative, player di piattaforma specializzati) che operano con una specifica focalizzazione sui diversi settori di mercato (Figura 2).
I soggetti con i quali attualmente le aziende si relazionano in maniera continuativa per portare innovazione in azienda sono principalmente i Fornitori ICT tradizionali ma focalizzati su specifiche aree tecnologiche (Cloud, Big Data, IoT, Mobile) e i Global Vendor, rispettivamente per il 76% e per il 64% delle aziende.
In questo nuovo ecosistema di Fornitori si stanno affacciando anche realtà specializzate su specifiche aree aziendali, tra cui spiccano Produzione, Supply Chain e Logistica, ed il 36% degli intervistati ha instaurato con questi soggetti rapporti continuativi in grado di portare Innovazione. Il ruolo delle Università, delle società di Consulenza di Business e delle start up innovative è principalmente quello di permettere, grazie al loro scouting, di individuare tecnologie innovative e realizzare progetti pilota.
Soprattutto le start up emergono come player in grado di proporre soluzioni innovative, che per la maggior parte dei casi si tramutano in progetti pilota: spesso la difficoltà risiede nelle architetture dei sistemi informativi di alcune grandi aziende, ancora caratterizzate da una prevalenza di sistemi legacy e applicazioni custom molto rigide, per le quali risulta complessa l’ integrazione con soluzioni totalmente disruptive.
Le principali aziende italiane sono molto interessate a comprendere le potenzialità di questi nuovi soggetti ed e a valutare dei progetti, ma mostrano ancora delle difficoltà ad instaurare rapporti continuativi con questo nuovo ecosistema ICT, con cui le relazioni non sono esenti da criticità (Figura 3): ed i CIO hanno sottolineato come a volte nell’ecosistema dei Fornitori sono le scarse o le limitate competenze di processo che questi mostrano, a dimostrazione di come la digitalizzazione stia ormai impattando in maniera irreversibile il business, e la difficoltà a fornire soluzioni integrate. I CIO sottolineano inoltre la necessità di portare a termine progetti di integrazione architetturale, soprattutto in ottica IoT, Big Data e Cyber Security; queste aree rappresenteranno infatti sempre più la chiave di accesso ai servizi e alle funzionalità di soluzioni IT eterogenee e ibride, ed i Fornitori devono necessariamente riuscire ad armonizzare le necessità di business specifiche con la richiesta di offrire soluzioni interoperabili ed aperte al mercato.
Per quanto riguarda nello specifico la difficoltà di ingaggiare startup innovative, invece, le aziende indicano la bassa propensione ad accettare il rischio progettuale e finanziario di intraprendere progetti con aziende che operano da poco tempo sul mercato (è il 47% dei casi); segue il tema delle difficoltà nel valutare e trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze, peraltro in presenza di rigidi processi di qualifica che spesso non permettono alle startup di potersi iscrivere nell’albo fornitori di grandi aziende.
Come emerge chiaramente dalla CIO Survey 2017, le Linee di Business entrano sempre più nel merito di questioni tecnologiche, arrivando anche a gestire in autonomia una quota di budget per investimenti ICT, senza che questa passi necessariamente dal CIO (nonostante nella maggioranza dei casi questa sia una scelta concordata); sovente si interfacciano direttamente con i fornitori ICT (Figura 4), in particolare per aspetti emergenti, principalmente il Social e il Web Marketing, temi che interessano principalmente le aree del Marketing e della gestione dei Clienti. Seguono le aree emergenti dell’IoT e della Stampa 3D, ambiti in cui ci si affida all’esterno a fornitori specializzati (sia di piattaforma sia di stampanti o di attività gestite da centri servizi) mentre Big Data, Mobile e Cloud sembrano invece essere seguiti principalmente dalla funzione IT interna alle aziende.
I CIO percepiscono infine come il supporto loro richiesto dalle LoB si riferisca a consulenza tecnologica e ad un supporto operativo su soluzioni e applicazioni specifiche, mentre ai Fornitori si chiede invece principalmente Consulenza strategica e soprattutto idee innovative.